Morgan Delt - Morgan Delt

Pur non trattandosi di un debutto nudo e crudo (la metà delle tracce del disco era presente già in Psychic Death Hole, ep del 2012, uscito su cassetta e in gran parte ignorato) e di un sound in linea con i tempi (siamo dalle parti della psichedelia anni '60), l'omonimo lp di Morgan Delt, grafico statunitense con la passione per i suoni acidi e la bassa fedeltà, ti arriva in faccia con una ventata di freschezza proprio perché riesce a farti sentire nelle pieghe del corpo quanto sia leggero il peso del tempo che passa. Direbbe Anna Magnani -: Le rughe non coprirle che ci ho messo una vita a farmele venire. Undici piccoli mulinelli che alzano un polverone di riverberi garage, echi power-pop e folli melodie folk, il cui ritmo e direzione è dettato esclusivamente dalla visione spiazzante di questo biondo losangelino. Fra la paura di perdersi e la certezza che quei segni sbiaditi a terra siano la via di casa.

Leave a Reply