Che si faccia chiamare col diminutivo o col suo nome di battesimo, Nicholas Marcell Speed vanta una carriera da producer longeva e di tutto rispetto.
In questo senso The Beat Down rappresenta il classico punto della situazione, una pausa in cui riordinare di idee (e l'album, pur conservando una coerenza di fondo, è composto da 20 archetipi di canzoni, trattandosi di frammenti che superano i due minuti di durata in un solo caso) e mettere sul tappeto esperienze e propositi.
L'impressione è che la scelta fatta dal trentatreenne di Detroit cada su un sound in vacillamento fra old e new school (differenza percepibile, ad es., fra Swagger 2 The Max e The Agent, non a caso poste ad inizio del lato B), fra ''soul'' e macchina.Hip-hop tradizionale ma puro come acqua di sorgente.
In questo senso The Beat Down rappresenta il classico punto della situazione, una pausa in cui riordinare di idee (e l'album, pur conservando una coerenza di fondo, è composto da 20 archetipi di canzoni, trattandosi di frammenti che superano i due minuti di durata in un solo caso) e mettere sul tappeto esperienze e propositi.
L'impressione è che la scelta fatta dal trentatreenne di Detroit cada su un sound in vacillamento fra old e new school (differenza percepibile, ad es., fra Swagger 2 The Max e The Agent, non a caso poste ad inizio del lato B), fra ''soul'' e macchina.Hip-hop tradizionale ma puro come acqua di sorgente.