Balam Acab - Wander / Wonder

Diceva Kierkegaard -: la realizzazione dell'attesa è una freccia che oltrepassa il bersaglio.
La conferma di tale assunto viene da Balam Acab che, in un colpo solo (il primo, se si considera che Wander/Wonder sia l'esordio sulla lunga distanza di Alec Koone dopo See Birds, sorprendente ep dello scorso anno), imbecca la traiettoria vincente e supera i confini spazio-musicali di un genere, la witch house (o ghost-drone che dir si voglia), che iniziavano a stargli stretti.
Il ventenne della Pennsylvania apre uno squarcio di luce tra le fitte maglie delle tenebre, sublimando di fatto un coacervo di atmosfere deep e situazioni criptiche con voci di argento acuminato, improvvisi bagliori (Welcome), intimità r'n'b ridotte in frantumi e ibridi slow electro.
Da ascoltare in cuffia, in religioso silenzio, quasi fosse una liturgia.

Oh, Why by Balam Acab

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