Illum Sphere - Ghosts Of Then And Now

Il trucco sta nel palesarsi progressivamente. Niente entrate trionfali, scelte superbe, gesti sconsiderati. E Illum Sphere, alias, e il caso dirlo, maschera del producer inglese Ryan Hunn, in questo ha tutto per essere un'illusionista abile ma non geloso dei propri artifici. Ciò di cui è capace lo mostra, con un accurato uso del bilancino, nel suo primo lp Ghosts Of Then And Now: numeri di escapologia con i quali liberarsi di generi e tensioni (si passa con naturalezza dal nu-jazz alla footwork, dalla tech-house ad un sound post-Dilla, dai 90 ai 170 bpm), brillante tecnica manipolatoria del background (in maniera particolare il soul, la disco, l'r'n'b e il rock psichedelico), ipnotismo ritmico, uso accorto del fumo di scena e degli/delle ''assistenti di palco'' (Shadowbox, Shigeto, Mai Nastor). Uno spettacolo così ricco che si fa prima ad ascoltarlo.

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