Nadine Shah - Love Your Dum And Mad

Ardenti ghazal e glacialità scandinava nelle vene, Nadine Shah vive a Londra ma non lo fa in pieno giorno o nel caos di Trafalgar Square.
A sentirla cantare, così sinistra e così teatrale, te la immagini dietro un lume di candela, avvolta nel fumo di una sigaretta, qualche metro dietro rispetto al boccascena. Non esaspera mai toni, non pone mai l'insieme in posizione subordinata al singolo elemento, che paia ossessiva (Aching Bones, vagamente industrial, The Devil) o ariosa (Winter Reigns, il valzer di Dreary Town), così divisa fra nude melodie di piano e chitarra acustica e suoni più aspri. Perché, svincolatosi abilmente dagli stereotipi, Love Your Dum And Mad attinge dal repertorio dark con la stessa delicatezza ed innocenza di chi coglie una rosa senza romperne il calice ma appoggiando i polpastrelli sulle spine.

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