Daughn Gibson - All Hell


Prima o poi tocca a tutti fare i conti con lo specchio, con quanto gli altri riescano a cogliere di noi: una risposta tangibile ma parziale, una bellezza illusoria. Invece, l'immagine riflessa da All Hell riesce a travalicare la fisionomia di Daugh Gibson, trentunenne americano che per anni si è nascosto dietro il volante di autoarticolato e la grancassa di una stoner band, descrivendo fedelmente, e senza l'assillo di piacere (o il rischio di piacersi troppo), corpo ed anima per poi restituirli all'occhio trasfigurati.
Il suo è un country-soul filiforme ed accigliato, dalla mascella bene in vista (la scheletrica Bad Guy) e con due bei pettorali sui quali affiora un nugolo di peli spazzolati col post-dubstep, il baroque pop e samples vari. Detto così non stimolerà chissà quali pulsioni carnali ma il suo è un fascino che stende.
Tiffany Lou by Daughn Gibson

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